Piazza Vittorio Emanuele II (detta Catuma)

Luogo simbolo della città, dal nome popolare di cui non è chiara l’origine, in esso si affacciano i simboli del potere, che ne fanno il centro cittadino.

 

 

Alle origini vi si affacciava un castello, oggi vi si apre un cortile del palazzo Ducale, dall’altro lato la sede vescovile. Tutt’intorno abitazioni di ogni tempo, dallo stile neoclassico all’architettura di un palazzo moderno del Novecento.

 

 

Centro della vita cittadina in ogni tempo: luogo di scontri e di incontri, scontri sanguinosi e raduni festivi. 

 

Centro di cultura, quando si è trasformata in teatro all’aperto: teatro lirico-sinfonico, quando diventava palco per opere liriche e accoglieva bande che allietavano la popolazione nelle serate della festa patronale; location per concerti di gruppi e cantanti pop; teatro di prosa quando ha sostituito il teatro che non c’è…in città: eppure sede di un Festival internazionale.

 

 

Centro di affari quando accoglieva il mercato settimanale.

 

Luogo di “promesse”: promesse di lavoro per i braccianti agricoli che ogni sera l’affollavano animati da speranze per l’indomani; promesse politiche, quando dal palco un candidato offriva i propri programmi politici con la speranza di raccogliere voti; promesse, chissà, private, rimaste segrete nella vita dei cittadini.

 

Luogo di festa e di ritrovo: folle immense durante celebrazioni religiose; folle di giovani e meno giovani che sfoggiavano il vestito della festa nei giorni dedicati al Santo Patrono; folle di scolari radunati per manifestazioni; folle di studenti che protestavano; folle di ragazzi che si ritrovano la sera, ma talvolta…gli incontri non sono tranquilli.

 

Trasformata in parcheggio in qualche periodo della sua vita, deturpata e recuperata per il bene della cittadinanza, Piazza Catuma ha cambiato il suo volto nel tempo e ogni cittadino ne conserva uno scatto nella propria casa e nella propria mente.