Periodo Svevo

Gli Svevi

Alla dominazione Normanna successe quella Sveva. Alla morte di Federico I, detto Barbarossa, il potere passò nelle mani di Enrico VI, il quale unì nelle sue mani la corona imperiale e quella del re di Germania, Italia e Sicilia.  Ad Enrico VI successe suo figlio Federico II, ancora in giovane età, il quale fu affidato alle cure di Papa Innocenzo III. Quest’ultimo, pur di proteggerlo, inviò suo cugino Jacopo contro le truppe di Marqualdo, alto funzionario del regno, appoggiato dal Papa. Federico II, come premio della vittoria, concesse a Jacopo la contea di Andria. Una volta ottenuta la corona imperiale, Federico II, nonostante avesse promesso al papa che avrebbe liberato la Terra Santa, si limitò ad accettare in seconde nozze Jolanda di Brienne, figlia di Giovanni, re di Gerusalemme, e con questa unione egli ottenne la sovranità su Gerusalemme. Per tale ragione, papa Onorio III scomunicò l’imperatore il quale, nonostante tutto, si recò a Gerusalemme esclusivamente per suoi interessi; qui si accordò con il Sultano stabilendo una tregua di dieci anni. Tornato in Italia, erano vive le lotte tra guelfi e ghibellini e tra le tante città della Puglia ostili all’imperatore, solo Andria aprì le porte a Federico. Federico fece tumulare nella cripta della cattedrale di Andria le salme delle sue due mogli: Jolanda, morta al ritorno dalla Terra Santa, dopo aver partorito il primogenito Corrado, e Isabella, morta a Foggia. Successe Corrado IV, ma impegnato in Germania, lasciò il comando a Manfredi che sottrasse alla città i benefici concessi dal padre e Andria insorse contro di lui, ma li convinse a rientrare in città. Alla morte di Corrado IV rimase erede Corradino, sotto la tutela di Manfredi. Nel 1254 il papa Innocenzo IV assegnò il principato di Taranto e alcune contee di Puglia, tra cui Andria, a Manfredi. Venuto a mancare papa Innocenzo, successe Alessandro IV, a cui Manfredi non prestò omaggio e mandò un suo fiduciario per riconquistare le città di Puglia. Manfredi morì nella battaglia di Benevento nel 1266, sconfitto da Carlo d’Angiò. Andria si ribellò a Carlo d’Angiò, a favore di Corradino, ma si ricredette. Corradino, sconfitto a Tagliacozzo, fu decapitato a Napoli e i suoi figli rinchiusi nel castello di Santa Maria al Monte.

 

Dagli Svevi agli Angioini e ai Del Balzo

Carlo I d’Angiò divenne re di Sicilia nel 1268. Il suo governo non fu gradito dalle popolazioni tanto che dovette affrontare diverse rivolte, come quella dei Vespri siciliani a Palermo. Sanguinosa fu pure la lotta tra Francesi e Napoletani, durante la quale il figlio di Carlo I, vicario del regno, fu fatto prigioniero dagli Aragonesi. Morto a Foggia Carlo I, il figlio Carlo II prese la corona di Sicilia. Beatrice, figlia di Carlo II, andò sposa ad Azzo VIII d’ Este, marchese di Ferrara, ottenendo dal padre in dote la contea di Andria. Morto Azzo d’Este, la vedova andò sposa in seconde nozze a Bertrando Del Balzo nel 1308 e Beatrice indusse il marito a stabilire la loro dimora ad Andria.

 

 

 

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